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567. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1451 agosto 22 Vigevano

Francesco Sforza ingiunge al podestà di Pavia di dare esecuzione alla sentenza contro Bartolello Rampo e di condannare il fratello di detto Bartolello.

Potestati Papie.
Nuy tenemo vuy et li altri officiali nostri aciò debianno far rasone, maxime in criminalibus, contra omni persona indiferentemente, per purgare, como se convene, la provincia de malfactori. Unde sentendo nuy, como già più mesi fa haveti nele mano uno Bartolelo Rampo, como n'è dicto, condennato per la corte vostra dela vita per furti, et uno altro suo fratello è condennato altramente in persona e nondimeno va e sta per Pavia, como non li fosse rasone, nè non li facite le execucione debite de rasone, per le presente ve notificamo, né non è nostra intencione tale negligencie tollerare, né che per respecti private né a posta de persona vivente debiati tenere le cose a questo tale modo in suspeso. Pertanto volimo et ve comandamo che horamay debiati far rasone e più non tardare, perché altamente, o sia in questo o sia in altro caso, ne trovaresti de vuy molto malcontenti. Et fati che questo non manchi per excusacione nì exceptione alcuna. Viglevani, xxii augusti 1451.
Cichus.