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585. Francesco Sforza a Gaspare Vimercati 1451 agosto 28 Vigevano

Francesco Sforza esprime al conte Gaspare, fratello di Raffaele il suo dispiacere per la malattia del fratello e lo informa di aver scritto al medico Catellano. Lo prega di lasciare a detto medico la possibilità di curare in città Pietro Cotta e gli altri ammalati, assicurandogli che a curare suo fratello manderà magistro Lanfranco.

Comiti Gasparro da Vicomerchato.
Quanto ne sia molestissimo el caso de Rafaello, tuo fratello, quale per toe lettere ne significhi, non lo possiamo scrivere. Voluntera noy voressimo sapperli dare remedio, pur pigliamo conforto cum li boni remedii et cure debia scampare. Scrivimo al medico Catellano vegna et 135r attenda alla cura del dicto tuo fratello, quanto facesse a noy, et ch'el te creda et faza quanto gli diray; et cossì te confortamo vogli non lassare manchare niente per la salute soa. Et quando tu vedi fra el dì che questo medico potesse dare una volta per la cità, per respecto de Petro Cotta et gli altri sono amalati, restando, per quello tempo che el Catellano andasse dentro la cità, non gli siando altro che luy, in questo caso presso de Rafaello magistro Lanfrancho, tu sey in sul facto et fa' como te pare; tutto remettiamo in ti, pur non manchi niente per salvare tuo fratello. Non dicimo altro, perché siamo certi sapperay meglio provedere che noy non sapperessimo scrivere. Viglevani, xxviii augusti MCCCCLprimo.
Cichus.