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610. Francesco Sforza al commissario di Pizzighettone 1451 settembre 3 Lodi

Francesco Sforza informa il commissario di Pizzighettone che son stati da lui i maestri informandoli su quello che devono fare e assicurandoli che farà di tutto per avere i soldi per la continuazione dei lavori. Ha scritto a Piacenza per contine, pali e calcina e così ha scritto a Castelnuovo per i piatti.

Commissario Pizleonis.
Veduto quanto se contene in uno tuo memoriale, te respondimo che li maistri sonno stati da nuy ad Vigevano et havemoli molto bene intesi. Quelli debbiono essere tornati là, spaciati et contenti, da nuy informati de quanto habiamo a fare, et scrivemo alo locotenente de Cremona per li homini et cose bisognano delle ville et lochi circumstanti in bona forma. Alla parte de quilli maystri non vogliono laurare se non sonno pagati, tinerimo modo haver dinari et mandarimoli, siché confortali che attendino a lavorare che non li mancharà dinari. Et havimo scripto ad Piasenza per le contine, pali et calcina necessaria opportunamente et cossì scrivimo ad Castelnovo per i piatti. Ma, Zohanne, nuy te dicimo bene che commandamo ad ti quello che faci et tu commandi ad nuy: vorriamo savere quale se dé fare et è più conveniente, o che nuy obediamo ti, o ti nuy, che saperimo poy meglio que fare quando ce haverai chiarito de ciò. Al misser lo vescovo de Piasenza è stato scripto et bene et quanto bisongna et de quanto mi dici dei facti de Inocentio Cotta, non savemo quanto questo facto possa haver loco, che l'havimo promesso ad chi prima ce mise inanzi questo facto. Laude, iii septembris 1451.
Cichus.