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642. Francesco Sforza al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo 1451 settembre 7 Lodi

Francesco Sforza scrive al referendario di Pavia e a Gracino da Pescarolo di liberare i dazieri imprigionati e attenersi a quanto deciderà il Consiglio segreto circa la vertenza con detti dazieri.

Referendario Papie et Gracino de Pischarolo.
Più dì passati li Magistri dele intrate nostre ve scrisseno che dovesti supportar li datieri de quella nostra cità de ducente libre el meso per la suspensione di gualdi; da poy noy ve scripsimo che gli dovesti supportare de altre cento libre el mese. Nondimeno essi dacieri sono venuti da noy lamentandosse che gli haveti destenuti et che non gli saria possibile paghare li dicti datii per la suspensione di gualdi quali se solevano condure a Zenoa et da lì se conducevano dele mercantie de qua, per le quale se bonificaveno li datii soi. Et però havimo commisso al nostro Consilio secreto che intenda questa cosa et provedali como gli parerà honesto et rasonevele. Però ve committiamo et volimo che, fina tanto ch'el dicto Conscilio ve scriverà quello haveti a fare in questa facenda, vuy relaxati dicti datieri liberamente et senza exceptione alchuna con questa condicione che, supportandoli de quella parte ve parerà honesta oltra le dicte 300 libre, provediati che paghino el resto aciò se possa satisfare a quelli deno havere sopra li dicti datii. Laude, vii septembris 1451.
Cichus.