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648. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1451 settembre 8 Lodi

Francesco Sforza vuole che il podestà di Piacenza ordini a Chiappino, uomo d'arme, e all'erede di Nicolino da Piacenza di andare da lui per sistemare la vertenza esistente tra loro.

Potestati nostro Placentie.
Intendemo esser certa differentia, lite o questione intra uno Chiappino, nostro homo d'arme, et le herede de magnifico Nicolino da Piasenza per casone dela redemptione d'esso magnifico Nicolino quale, secondo siamo informati, in quella novità de Piasenza, fu pregione d'esso Chiappino. Et volendo nuy, et cossì è nostra intentione, che ad ogni modo se ministri ragione et iustitia et per intendere bene questo facto, te confortiamo, essendo lì Chiappino, a farlo venire da nuy una con la parte et non gli essendo, quando gli venirà per dicta cagione, monirai luy et la parte ad venire da noy che volemo intendere l'una et l'altra parte et fare quanto ragione porta, et interim non molestaray né inquietaray dicti heredi et securtà finché altramente te scriviamo de ciò. Laude, viii septembris 1451.
Cichus.