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651. Francesco Sforza al luogotenente, al podestà e al referendario di Cremona 1451 settembre 8 Lodi

Francesco Sforza ordina a luogotenente, podestà e referendario di Cremona che Bartolomeo da Cremona, famiglio ducale, non sia molestato nel possesso dei beni, già di Artenesio Confalonieri, imponendo la revoca di ogni novità da loro fatta sui detti beni.

Locumtenenti, potestati et referendario Cremone presentibus et futuris.
Intendimo che la mogliere che fo del quondam Artenesio Confalonero, rebelle del'illustrissimo signor duca passato, noviter, per casone della soa dote, cercha de impedire la possessione da Scandolara in Riva de Oglio la quale più tempi sono che, como cosa confiscato et debitamente spectante alla Camera nostra, donassimo et daessimo liberamente cum tutti soy terreni et proprietate ad Bartolomeo da Cremona, nostro famiglio, et che vuy, potestà et referendario, haveti inovate alchune cose contra lo dicto Bartolameo per questa casone; dela qual cosa noy se maravigliamo grandemente che vuy habiati facto questo senza nostra licentia et sapputa et che la dicta donna sia stata xx anni et più a domandare la soa dote, che domanda al presente. Et perché puoyché una volta, como havimo, donassimo et daessimo al dicto Bartolameo dicta possessione, intendimo che luy l'habia et golda pacificamente tutta [ 151v] et cossì mantinerla verso chiaschuno, volimo et ve commandiamo che, per contradictione alchuna, non gli dati più impazo né molestia, immo revocati ogni novità che gli havesti facta, reducendo lo dicto Bartolameo in lo suo primo stato et grado, como è la voluntà et intencione nostra ordinando in modo che in futurum luy non ne receva più molestia né affano, nonobstante alchune lettere né altro in contrario. Laude, viii septembris 1451.
Cichus.