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658. Francesco Sforza a Matteo Attendoli detto Bolognino 1451 settembre 6 Lodi

Francesco Sforza scrive a Matteo Attendoli detto Bolognino di voler dare una paga mesile a Giacomo da Crema, officiale delle munizioni, che intendeva lasciare il posto non potendo vivere con il salario ridotto a metà. Vuole poi che la polvere da bombarda, che è nel castello, sia messa in altro luogo.

[ 153r] Magnifico Bolognino.
Iacomo da Cremona, officiale delle municione nostre de lì, ne havea domandato licentia de andare a casa soa digando ch'el non poteria vivere per la detracione dela mità del suo salario gli è facta, et non volendo noy removere li ordini facti per li Magistri delle intrate nostre, gli havevamo dato licentia; poy, per certo bono respecto, ne è parso ch'el non vada a Cremma, ma ch'el remanga de qua pur al'officio suo. Et acioch'esso gli possa vivere donec gli provediamo de meglio, como è nostra intencione, volimo che vuy gli respondiati de una pagha ogni meso, commenzando al primo del presente in quello modo et forma fati ali altri vostri. Ceterum, perché, dovendosse luy partire da noy, ne havea dato uno aviso digando che quela polvere da bombarda è in quello nostro castello sta in periculo nel luocho dove è, volimo che la se repona in uno loco de sopra dove meglio parerà a vuy et a luy. Et bisognando fare qualche spesa in la dicta camera a portare suxo dicta polvere, mandati a richiedere li denari al nostro referendario lì per nostra parte. Laude, vi septembris 1451.
Cichus.