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667. Francesco Sforza al castellano del ponte di Lecco 1451 settembre 8 Lodi

Francesco Sforza scrive al castellano del ponte di Lecco circa il suo cattivo comportamento, dicendogli di restituire il maltolto e minacciandolo di gravi provvedimenti.

Castellano Pontis Leuci.
Intendimo che tu fay alchuni mali portamenti quali ad noy non piace, ancho grandemente ne recresce che, si vada biava ad quella nostra terra, si la togli; si vene vino fora, fay similiter, et cossì dele bestie de carne; et pur questi dì, passando castroni, ne hay tolto uno, et quando gli homini te ne voghino parlare, le resposte li fay sono cum balestre et veretoni. Et ad questi dì passati, facendo condure biada uno Antonio Merorosio, habitatore de Lecho, cioè quatro some, ne togliesti una soma meza; et ad questo modo non possono andare in alchuno loco per lo sospecto del morbo, né altri gli vogliono portare victualia per i toi portamenti. Siché non poresti far cosa che più ne recrescha, et se hay cara la gratia nostra, restituiray ogni cosa et faray per modo queste cose non siano, né ne sentiamo più che ne faramo demonstracione et executione per modo serà de quelli ne sarano malcontenti. Et non volimo comportarlo per niente. Laude, viii septembris 1451.
Cichus.