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680. Francesco Sforza a Pietro Paolo da Spoleto 1451 settembre 10 Lodi

Francesco Sforza scrive a Pietro Paolo da Spoleto, capitano della Martesana, circa la richiesta del castellano di Mandello di quattro some di frumento di quello di Lecco; vuole che Pietro Paolo vada dal castellano del ponte di Lecco e gli faccia avere travi e legnami e quanto può dare. Circa la licenza concessa a quelli di Monza vuole che si intenda con il capitano di detta località.

Domino Petropaulo de Spoleto, capitaneo Marthesane.
Havimo recevuto le vostre lettere ale quale respondendo et primo, ala parte del castelano de Mandello, siamo contenti et volimo, attenta la necessità qual vui ne scriviti luy havere, che gli faciati dare quelle quatro some de frumento sonno avanzate de quello da Leuco. Ala parte de (a) la rocha de Monte Barro nuy scrivemo a Rizardo che gli proveda ala parte del castellano del ponte de Leuco che dice non haver polvere de bombarda, non veretoni, non chiodi, non asse né travi per suo riparo quando rechiedesse el bisongnio; se maravigliamo assay perché ce ricordiamo pur havergli facta provisione de veretoni et de polvere. Nondimeno a nuy pare et volimo che andati là et gli faciati provedere de travi et lignami et de quanto potiti; et de quello non poteriti provedere vuy, avisatine nuy. Ala parte de (b) la licentia havimo concessa a quelli da Monza et del bullectino vorissimo vinissero a toglire da vuy per evitare li fraudi, laudiamo el recordo vostro; 158r ma perché non vorissimo preiudicare ali capituli né ala iuriditione de quelle da Monza, ne pare che ve intendiati cum el capitaneo da Monza circha ciò, in modo che fraude non intervenga. Et cussì facite. Data Laude, die decimo septembris MCCCCLI.
Cichus.


(a) Segue quello da Leuco depennato.
(b) Segue quilli depennato.