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688. Francesco Sforza al podestà di Novara 1451 settembre 11 Lodi

Francesco Sforza scrive al podestà di Novara circa il contrasto tra lui e il capitano della cittadella, ponendo attenzione che le biade non vadano per il Novarese, avvertendolo di non interferire nei compiti del capitano del divieto e informandolo che ha fatto ammonire il tesoriere per la tassa del sale.

[ 159v] Potestati Novarie.
Respondendo ad le tue lettere, et primo ala parte dele differentie nasciute fra ti et el capitaneo dela citadella, a nuy pareria più honesta la tua et sua ad portarve bene asieme perché pensemo pur che in simele differentie li facti nostri non siano ponto meglio regulati; siché atendete a fare lo offitio tuo et luy el suo et non ve impazate l'uno l'altro et serave honore. Ala parte de quelli se sonno infirmati et morti de peste et dele provisione per ti facte per conservare sana la cità ne piace quanto hay facto et te ne commendiamo. Ala parte dele biave che vanno per lo Novarese volimo che dal canto tuo tu gli metti quilli repari che potray perché non gli vadano, non preiudicando però al'ofitio del capitaneo del devoto, ma piutosto intendete cum sì. Ala parte dela taxa de sale gli è provisto opportune, et al[a] parte del thexaurero nuy lo havimo facto admonire, in modo che per lo avenire se portarà meglio. Altro non resta se non che te confortiamo et carichamo che tu habi diligente cura ad conservare quella cità da peste più che tu poy. Data Laude, die xi septembris MCCCCLI.
Cichus.