Registro n. 6 precedente | 710 di 1271 | successivo

710. Francesco Sforza a Giovannibono da Mortara 1451 settembre 14 Lodi

Francesco Sforza scrive a Giovannibono da Mortara per le 50 lire dare ai magistri delle opere; cerchi anche di sapere se Giovanni Caimi ha avuto le cento lire da Antonio Trecchi e da disposizioni per comprare score e ferramenti. Al fornaciaio che pretende lo stesso trattamento di quelli di Vigevano, faccia rilevare che, a differenza di lui, lavoravano fuori casa.

Iohannibono de Mortario.
Respondendo alla toa de dì xiii quale havimo bene intesa te dicimo primo, alla parte delle libre 170 dici degono havere li magistri delle opere hanno facto nel passato et delle cento libre pare havesse Iohanne Caymo da Antonio Trecho per fare tagliare lignami ch'el ne pare, et cossì volimo che alli dicti magistri debbi dare delli denari hay in mano fin in libre 50 aciò habiano casone lavorare più voluntera, et cum Antonio Trecho te chiarisse se Iohanne Caymo ha havuto quelle libre 100 et havendole havute, dove sono consumate, et de tutto ne faray poy resposta. Della provisione hay facta delle carette et sechie restamo advisati; cossì provedi al facto delle score et feramenti, como scrivi, havendo sempre advertentia de fare cum mancho spesa se pò. Circh'al facto del fornaxaro quale domanda che noy gli faciamo quello facemo ad quelli da Vigevano, te dicimo non ne pare rasonevele, como anche ti deve considerare, perché quelli da Vigevano stano fuora de casa soa et quello lì lavora a casa soa. Mò lo confortaray purché attenda ad lavorare et como verà lavorando, cossì noy lo farimo paghare. Circha quello lavorerio vogli usare diligentia et sollicitudine como havimo in ti con fiducia. Laude, xiiii septembris 1451.
Iohannes.