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731. Francesco Sforza a Tommaso da Nogarolo 1451 settembre 15 Lodi

Francesco Sforza rimbrotta Tommaso da Nogarolo di non avere eseguito quanto ordinato nelle precedenti lettere circa l'esenzione delle tasse e la restituzione delle bestie agli uomini di Olginate.

[ 169v] Thomasio de Nugarolo, provisionato.
Questa vogliamo che sia l'ultima lettera che te havimo a scrivere per questo facto de quelli de Olginą, e poy faremo senza lettera como ne parerą. Per doe altre lettere te havimo facto scrivere como havimo sgravati quelli da Olginą delle taxe che ve sogliano dare considerato pił cose et cetera, e che tu non gli dessi né lassassi dare pił molestia per le dicte taxe; e tu non hay facto niente anzi, pare che quelli della squadra toa habiano robate alchune bestie ali dicti homini a guisa de represaglia per le dicte taxe che la spesa gli montarą septe volte pił che la taxa. Thomaso tu fai a tuo modo, monstrando havere pił caro uno fantapede che noy et a questo modo te fay beffe de nostre lettere et de nostri commandamenti, ma guarda bene como tu fay; un'altra volta te ne parleremo pił adagio. Sopra ogni cosa fa che per quanto tu hay cara la gratia nostra, tu faci rendere le bestie alli homini de Olginą con quella pił honesta via te parerą tale che per quelli homini possano comprehendere e cognoscere la nostra bona intencione verso de loro, et inzegnati farci delli amici e non inimici. Et se niuno de quelli nostri provisionati fosse retrogrado a questo, commandaragli che subito vegnia qui da noy. Laude, xv septembris 1451.
Cichus.