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745. Francesco Sforza scrive a Gaspare Vimercati 1451 settembre 16 Lodi

Francesco Sforza scrive a Gaspare Vimercati condolendosi per la morte di Boccacino e informandolo su quanto fatto per Stefano. Quanto alle vettovaglie che mancano a Milano, ha scritto al Consiglio segreto per cui vuole che ne parli con loro.

[ 172v] Comiti Gasparro de Vicomercato.
Havimo recevuto tua lettera et inteso quanto ne hay scripto. Dicimo che dela morte Boccacino ne dole como se fusse stato nostro proprio figliolo o fratello; pur in quello che è voluntà del'altissimo Dio bisongnia gli habiamo patientia perché tucti havimo ad fare quello viazo; siché tu i[n]seme cum la tua donna vogliati questo caso portare patientemente come se convene. Nuy havimo inteso quello ne scrivi deli facti de Sthefano, dicimo che luy è stato qui insieme cum Francesco et li havimo veduti tanto volontiera, come se fusseno stati Tristano o Sforza, nostri figlioli; ad Sthefano havimo facto dare qui quaranta ducati d'oro, più gli ne haverissimo facto dare, ma invero non havimo el modo como poy pensare. Della conducta sua, Gasparro, devi esser certo che per amor tuo faressimo molto magior de questa; nuy siamo remasti contenti, et volimo che Sthefano habia tucta quella conducta che havia Boccacino perché el è apto zovene et dabene et siamo certi che de luy se haverà bono fructo, advisandoti che havimo scripto opportunamente ad madona Luchina de questo facto et cussì del suo vivere, in modo che siamo certi tractarà altramente costuy che non fece Boccacino, benché dal canto nostro non gli mancharemo in cosa alchuna. Dele victualie che manchano in Mediolano ne havimo scripto in bona forma al Consiglio secreto; siché intendeti cum loro. Sopratucto, Gasparo, et per Dio, attendi ad stare sano cum quelli di casa tua come per altre te havimo scripto. Ex Laude, die xvi septembris 1451.