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759. Francesco Sforza al podestà della pieve di Incino e Valassina 1451 settembre 17 Lodi

Francesco Sforza ricorda al podestà della pieve di Incino e Valassina il quantitativo di cavalli che sia la pieve di Incino, sia la squadra di Mauro, devono tenere per la tassa dei cavalli.

Potestati plebis Incini et Vallasine.
Havimo recevuto le vostre lettere et inteso quanto ne scriveti della diffirentia che vertisse fra quilli dela pieve d'Incino et la squadra de Mauro per casione della taxa delli soldati che, segondo vuy, ne tocaria ala pieve d'Enzino cavalli xxvi et a queli de Mauro cavalli iiii; ve dicimo che siti male informato. Nam, ala pieve d'Enzino tocano trenta cavalli et totidem buche de per sé, et ala squadra de Mauro, Valasina et quella altra e terre ne tocano altra (a) trenta cavalli. Siché fati acceptare l'Albanese per quatro cavalli ala integra tassa dela pieve d'Encino, alogiando poy subsequenter l'altri in la squadra de Mauro et Vallasina, segondo vi sarrà ordinato per li bollitini del Pisanello; et in questo non fate altra difficultà perché cussì è ordinato et cussì volimo omnino. Et ad evidentia deli homini gli poriti mostrare questa presente lettera. Data ut supra.
Cichus.


(a) Segue tanti depennato.