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774. Francesco Sforza al Consiglio segreto 1451 settembre 19 Lodi

Francesco Sforza informa il Consiglio segreto di avere scritto a Galeotto Ratti circa le cause civili che aveva tra le mani, minacciandolo, di fronte a una risposta ancora negativa, di privarlo dell'officio. Loda il provvedimento preso per il ritorno del giudice delle vettovaglie; in materia di segretari il duca conviene che è meglio averne, invece di uno, due.

[ 179v] Dominis de Conscilio nostro secreto.
Respondendo ad doe vostre date a xvii del presente, quanto ala parte de miser Galeotto Ratto dicimo che nuy r[e]cevissimo la lettera quale ordinasti a Raphaello da Vicomerchato, et nuy indillate scr[i]vissimo ad esso miser Galeotto che ne mandasse tucte le cause civile quale vertino denazi a luy, et luy ne respose che non ne haveva alchune, né se impazava de alchune cause civile, nì etiamdio se ne impazaria; nondimeno gli scr[i]vimo di novo quello et como ne parirà et, s'el non se contiguerà, lo p[r]varemo dello offit[i]o, come prudentemente r[e]cordati. Ala parte del Vicario dela provisione, el conte Gasparro ne ha scripto non esser vero quello de che el fratello è imputato et ch'el starà al parangone et al sindicato, et che nondimancho che lo admonirà; siché ad questo non achade altra risposta. La provisione facta per vuy in fare retornare lì el zudese di victualie ne piace perché, essendo lì luy, non siguiranno tanti disordini et cessaranno le querele, come recordati. Al facto di secretarii, siamo del parere vostro ch'el sia meglio haverne duy che uno solo; et però ve havimo provisto de Vincenzo Amidano da Cremona et de Antonio Guidobono, et esso Vincenzo virà lì de presente. Ala parte del bidello farimo opportuna provisione. Ex Laude, die xviiii septembris 1451.
Cichus.