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791. Francesco Sforza a Andriotto del Maino 1451 settembre 20 Lodi

Francesco Sforza scrive a Andriotto del Maino circa la lettera di Bianca Maria che concede la grazia della vita a Giorgio di Barri e a Pasino, suo fratello, massari dell'abate di China, colpevoli di frode di biada e sale. Sconcertato, il duca vuole che, graziati della vita, siano comunque puniti.

Domino Andrioto de Mayno.
Havemo veduto una littera dela illustre madona Biancha, nostra consorte, scripta al capitaneo de Martesana per la quale la illustre signoria soa fa gratia ad Georgio di Barri et Pasino, suo fratello, massari del venerabile misser lo abate de China, quali erano destenuti in mano d'esso capitaneo per frosacione del sale et biade se retrovano avere commisso; quale lettera non havemo veduto senza despiacere dela mente nostra perché, havendo nuy facto fare tante chride per castigare questi frosatori et che sianno presi et poy factoli gratia, ne pare che ogniuno se assecura aspectando poy, quando bene fossero presi, de havere la gratia, como hanno havuto questi, che quanto se convegna al facto nostro lo lassamo iudicare a vuy. Tamen, da poi che la illustre madona Biancha gli ha facto gratia, qualli siamo certi ha facta per respecto nostro, siamo contenti che la soa illustre signoria gli l'habia facta dela persona, che non è già poco; ma de cetero ve avisamo volimo che gli sia facta rasone, et cossì havemo scripto et ordinato al capitaneo. Del che havemo voluto avisarvi aciò possiati rengraziare de nostra parte el prefato domino lo abbate deli modi tegnano li soi massari quale non che dovesse comportare simili cose ali massari suoy, ma ve haveressemo creduto havesse devuto amonire et castigare li altri, como debitamente doveria fare. Laude, xx septembris 1451.
Cichus.