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810. Francesco Sforza al podestà di Desio 1451 settembre 21 Lodi

Francesco Sforza vuole che il podestà di Desio faccia, con i consoli e due vicini, una descrizione dei beni del fu Antonio, detto Muso, di Bartino, suo figlio, e di Mafiolo, tutti Aroldi; li consegni a due persone di fiducia che li darà a chi spettano.

[ 186v] Potestati Dexii.
Acioché li beni che forono de Antonio, dicto Muso, de Bartino, suo figliolo, et Mafiolo, tucti deli Arioldi, non vadano in sinistro, volimo et te committimo che subito tu ne faci fare una solempne et valida discriptione cum li consuli et duy viciny, et cussì delli mobili como immobile et fructi; et subsequenter gli faray consignare et depositare apresso due valente persone quale poy ne habia ad rendere rasone et assignare a chi aspectaranno, segondo ordinarimo. Fa adoncha quanto havimo sopradicto et avisane per tue lettere dela qualità, quantità et valuta de dicti beni, et similiter chi de presente tene la cura d'essi. Data Laude, die xxi septembris 1451.