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862. Francesco Sforza al commissario di Como 1451 settembre 26 Lodi

Francesco Sforza scrive al commissario di Como di cercare di fare riavere a suo figlio Tristano il cavallo prestato all'abate di San Giuliano di Como. Non trovandolo si dia a Tristano uno dei cavalli dell'abate o l'equivalente dei suoi beni personali.

Commissario Cumarum.
Tristano, nostro figliolo, ne ha scripto che ali [dì] passati prestò uno suo cavallo a misser l'abbate de San Iuliano de quella cità, el qual may non l'ha possuto rehavere. Pertanto volimo che, recevuta la presente, trovandosse dicto cavallo glilo fati havere, et non trovandosse el suo, perché sapemo che esso abbate haveva di cavalli, volimo gli faci dare uno de quilli haveva l'abbate overo tanti deli soy beni proprii, cioè de quilli erano soy e non de quilli dela chiesia, ché debitamente dicto Tristano habbi ad restar contento per lo dicto suo cavallo. Laude, xxvi septembris 1451.
Iohannes.