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865. Francesco Sforza a Pedrino da Bergamo 1451 settembre 27 Lodi

Francesco Sforza scrive al condottiero Pedrino da Bergamo che, non badando più al caso del suo compagno che se n'è andato con le sue cose, ammonisca gli altri compagni a non commettere azioni simili, perché altrimenti se ne pentiranno.

Pedrino de Berghomo, armorum ductori.
Veduto quanto ne scrivi in non havere possuto havere quello tuo compagno per esserse absentato con la sua robba, non ne occore dire altro, se non che te poy bene acorzere se era deffectoso o non, pur da poy non gli è, vada cum Dio. Ma bene te confortamo vogli per tale modo monire li altri toi che non incorano in tale excesso, che se ne pentirano, et oltra ciò el devi fare per non atribuirte ale spale questo nome, che se dica che li toi siano quelli faciano il male. Laude, xxvii septembris 1451.
Andreas Fulgineus.