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866. Francesco Sforza alla badessa di Santa Redegonda di Milano e a Leonardo Brunelli 1451 settembre 27 Lodi

Francesco Sforza vuole che la badessa e le monache di Santa Redegonda di Milano consegnino al nipote di don Giovanni dalla Mandula, destinato a succedere al defunto prevosto di San Navone, i denari e le cose del defunto da loro conservate.

[ 199r] Domine abbatisse et monialibus Sancte Redogonde civitatis Mediolani.
Intendimo che lì, in quello vostro monastero, sono apresso alchune de vuy certi denari, panni de lanna et altre cose et robe che forono del quondam messer prevosto de Sancto Navone de questa nostra cità proxime defonto (a). Et perché havimo conceduto el dicto prevostato ad don Iohanne dala Mandula, nostro capellano, manda de presente là da vuy Iacomo da Fermo, suo nepote, presente portatore. Pertanto volimo, caricamo et stringemo che, havuta questa, remossa ogni exceptione et contradictione, gli faciati assignare tutte le dicte cose che non gli manchi niente, perché questa è la voluntà et intencione nostra. Laude, xxvii septembris 1451.
Cichus.
In simili continentia scriptum fuit Leonardo Brunelli, icconumo Mediolani, videlicet quod consignare fatiat aliqua bona dicti quondam prepositi predicto don Iohanni, que bona sunt in Sancto Portasio et apud vicinos. Data ut supra.
Cichus.


(a) defonta in A.