Registro n. 6 precedente | 88 di 1271 | successivo

88. Francesco Sforza a Teseo Pontani 1451 giugno 22 Milano

Francesco Sforza fa presente a Teseo Pontani le lamentele degli squadreri ducali Bartolomeo de Quarteri e Giovanni Piccinino per il rifiuto di quelli di Castell'Arquato di dare quanto secondo gli ordini ducali è loro dovuto, sostenendo gli arquatesi di non essere tenuti a queste prestazioni.

Theseo de Pontanis.
Se gravano el strenuo messer Bartolomio deli Quarteri et Iohanne Pecinino da Bressa, nostri squadrero et compagno, che quelli da Castelarquato et altri luochi dove li sono assignati loro logiamenti e tasse recusano de respondergli del devere loro, allegando che, per le differentie hano cum la communità et homini de Piasenza, non gli sono obligati ad respondere. Ala qualcosa non volemo consentire, perché nostra intentione è che ali predicti messer Bartolamio et Iohanne Pecino (a) omnino sia facto el dovere, cossì per lo passato come per lo presente et futuro, segondo l'ordine già dato. Et quando essi da Castelarquato ottinesseno dal canto loro che non dovesseno allogiare tante gente, volimo et te chiarimo che essi misser Bartolomio et Iohanne Pecinino siano nel numero de quelli, pochi o asay, che gli tocharano. Et ita exequaris hanc mentem nostram omni prorsus exceptione remota. Data Mediolani, die xxii iunii 1451.
Cichus.


(a) Così in A.