Registro n. 6 precedente | 895 di 1271 | successivo

895. Francesco Sforza a Simone da Spoleto 1451 settembre 30 Lodi

Francesco Sforza ripete a Simone da Spoleto quanto ha detto ad Angelo de Caposilvi: l'onere dell'allogio dei provvisionati è meno gravoso di quello della tassa dei cavalli. Fa, perciò, osservare che, se gli uomini di Casalmaggiore persistessero nel rifiutarsi di dare alloggio ai provvisionati, verrà meno la promessa fatta da Simone di alleggerirli del peso degli alloggiamenti dei cavalli della squadra di Giacomino della Gerola.

Ser Simoni de Spoleto.
Havemo receuta la toa lettera data ad xxvii del presente in Casalmazore et intesso quanto ne scrive del'opera hay facta per indure ad essere contenti quelli homini de Casalmazore che alogiassemo quelli nostri provisionati et la aligierezza li hay facta per le boche et cavalli che manchavano et deli cavalli dela squadra de Iacomino dela Gierola, che tu hai levati de lì, et cetera. Respondendo dicemo ne piace et te comendiamo dela solicitudine tua et di modi hay servati per fare quelli homini siano contenti de dare alogiamento a quelli nostri provisionati, ma poyché loro non voleno farlo de soa propria voluntà, ancora nuy non volemo constringerli che la faciano contra soa voluntà. Pur ne pare, et [ 206r] cossì te recordiamo debbi de novo instare et confortare quelli homini cum quelli meliori modi te parirà che vogliano adimplere questa (a) nostra voluntà et usarli ogni deligentia, studio et solicitudine possibile, alegandoli questa essere ad loro molto minore spessa che quella hanno di cavalli. Secondo scrive ancora ti di cavalli dela squadra de Iacomino, li quali hay levati et cetera, dicimo non hay facto bene, perché anzi li facese movere de lì, dovene essere chiaro se volevano allozare li provisionati o non, siché, non alozando li provisionati, farai tornare quelli de Iacomino ali loro logiamenti, como erano de prima. Per altra nostra te avisaremo quello haveray a fare per li alogiamenti de Charlo Rabia et de quelli altri homini d'arme, et cetera. Al facto de Baldesaro de Rechanati, siamo del parere tuo, et cussì volemo li facii comandamento ch'el vengha da nuy, et tu in questo mezo faray cautamente et cum bello modo havere l'ochio ala roba sua, che la non fosse trafugata et dilaniata. Data Laude, die xxx septembris 1451.
Iohannes.


(a) Questa corretto su quella.