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908. Francesco Sforza a Marco Corio 1451 ottobre 1 Lodi

Francesco Sforza vuole sapere da Marco Corio di quale misura è il frumento che ha, se milanese, pavese o piacentina, e che va portare ad Arena Po e consegnato al podestà Chierichetto. Il duca assicura poi Marco che manderà lì un castellano e lo informa sul pagamento di Mentonigo, non essendoci esenzioni a riguardo.

Marcho de Coyris.
Respondendo alla toa lettera et primo, circh'al facto del formento che hay facto redure in quella rocha, dicimo che hay facto bene, ma volimo che subito, havuta questa, tu ne avisi quello staro lì de quale mesura è, cioè se l'è della mesura Milanese, Pavese o Piasentina, siché ne siamo bene chiari; lo quale formento volimo che, cum ogni sollicitudine et quanto più presto te sia possibile, lo fati condure ad Arena et consignarlo in mano de Chierichino da Lucha, nostro potestate, ordinandoli ch'el ne advisi quam primum l'habia recevuto; et aciò più commodamente lo possi mandare via et exequire l'ordine nostro, te mandiamo qui alligata una patente in bona forma, como tu vederay. De quanto hay seguito con li marchexi de Varese, remanimo advisati et hay facto bene: in quella rocha noi provediremo de mandargli presto uno castellano. De Filippo Spinula 209r remanimo advisati de quanto che tu ne scrive; volimo che ne avisi poy subito de quello che sarà seguito per la venuta soa. Del facto de quello de Mentonigho te dicimo che, non monstrando luy altra exemptione che se habia, la quale luy non monstra, nostra intencione è et volimo ch'el paghi per questo anno; et cossì fa che exequisse. Laude, primo octobris 1451.
Iohannes.