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918. Francesco Sforza a Tebaldo Scarampi e ad Antonio Campofregoso 1451 ottobre 2 Lodi

Francesco Sforza, dicendosi grato a Tebaldo Scarampi, lo loda per quanto fatto per lo stato.

Thebaldo de Scarampis.
Havimo inteso cum quanta devocione et fede et quanto promptamente et diligentemente vi portati nele cosse importano al stato nostro dale parte de là, et quanto desiderati vedere le cose nostre exaltate et grande, et quello ve offeriti de fare, rechedendo el tempo col bisogno; de che ve rengraciamo et dicimo che veramente trovareti in futuro non havere amata né servita persona ingrata, né poco conoscente. Immo ne havereti grato beneficio et honore per lo spectabile misser Iohanne dala Noce. Circa questo n'è stato tanto vivamente referito et dicto che poco se gli porria adiungere, confortandovi a fare continuo lo solito, como per indubitamente speramo fareti; et cossì bisognandove cosa veruna dal canto (a) nostro, rechedendone ne trovareti prompti a vostri bisogni in ogni tempo apparigato. Laude, ut supra.
In simili forma domino Antonio de Campofregoso.


(a) Segue vostro depennato.