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920. Francesco Sforza al podestà di Varese 1451 ottobre 1 Lodi

Francesco Sforza dice al podestà di Varese di non dare alcuna noia a Filippo Visconti, perché il duca intende computare il cavallo, motivo della querela, tra i cavalli di Filippo.

Potestati Varexii.
Como tu hay inteso per lettere nostre cossì de novo te dicimo che nostra intencione è che da logiamenti de cavalli nissuno sia preservato exempto. Ma perché messer Filippo Vesconte se grava che tu voli artare li massari (a) soy per casone de uno cavallo, pare gli vogli dare de tassa, te dicimo et committimo per casone del dicto cavallo non gli daghi molestia alchuna, perché siamo contenti computargli quello cavallo nella taxa delli soy et l'habia per logiamento de soy cavalli. Laude, primo octobris 1451.
Cichus.


(a) li massari ripetuto.