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934. Francesco Sforza a Filippo Borromeo

Francesco Sforza consola e si dispiace con Filippo Borromeo della morte di un balestriero ducale avvenuta a Camairago.

Comiti Filippo Bonromeo.
Havimo recevute le vostre lettere per el tenore dele quale monstrate summa displicentia, dolore et affano del'inconveniente occorso a Camayrago nel quale è rimasto morto uno delli nostri balestreri. Et perché diceti voresti piutosto fossero morti deci delli vostri che quello solo delli nostri, ve dicemo che noy non voressimo già cossì perché li vostri sono nostri et li nostri vostri: et mancho male è de uno solo, che non saria de deci; et è pur usanza che dove praticano soldati, soleno occorere simili scandali. Unde ve dicimo che per questo non vi pigliati affano veruno, perché siamo certi ve rincresca et non pur adesso, ma sempre expresse havimo cognosuto lo amore et caritate et sincera benivolentia portate a noy et alli nostri, siché siamo certissimo ne haveti pigliato affano, certificandovi che havimo tale credenza in vuy che non solum de uno homo nostro, ma de uno nostro cane pigliaresti affano. Ma per questo non ne facite pensiero veruno, che remanemo benissime satisfacti da vuy. Laude, iii octobris 1451.
Cichus.