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1015. Francesco Sforza a Simone da Spoleto 1452 settembre 18 "apud Quinzanum".
Francesco Sforza ringrazia Simone da Spoleto per le notizie circa i nemici; vuole che si provveda a fortificare quella terra. Manderà qualcuno e forse il duca stesso si porterà sul luogo per esaminare quanto s'ha da fare. Vuole, comunque, che entro il giorno seguente siano fatte 200 "gratizie".
Ser Simoni da Spoleto.
Ser Simone, havemo recevuta la toa lettera et inteso quanto ne scrivi de quello hay sentito dal fatto del'inimici et cetera. Del tucto restamo advisati, al che non facemo altra resposta se non che te commendamo assay, et de tucto quello senteray vogli subito advisarne. Insuper, perché deliberamo omnino far forte quella nostra terra, la quale non dubitamo infra quattro dì serrà più forte che non è addesso Quinzano, et delibaramo de mandarli uno deli nostri o forse ce veremo noy in persona per vedere meglio cum l'ochio quello glie serrà da fare circha el dicto lavorero, volimo glie provedi che per tucto lu dì de domano, che serrà die martis, siano facte gratize 200, quale bisognano per fare dicto lavorero, le quale faray fare da quelli nostri homini, che siano omnino facte domane ad sera. Apud Quinzanum, die xviii septembris 1452.
Iohaninus.
Cichus.
Post data. Noi te scrivemo questa lettera ad ciò che tu la posse monstrare ad qùelli homini, ma fa, per quanto hay cara la gratia nostra, che se li dicti homini se monstrasse(ro) niente retrogradi et tardi ad voler fare dicte gradize, provedi et facci che in omne modo siano facte domano ad sera, et siano più presto più de 200 che una mancho, et fa modo che sia mandato ad exequtione questa nostra voluntà, postponendo ogne altra cosa da canto, le quale fa che siano apparechiate et conducte dentro nel burgo de questa nostra terra. Data ut supra.
Iohanninus.
Cichus.