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1034. Francesco Sforza al podestà di Cremona (1452) settembre 19 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza chiede al podestà di Cremona di voler, tenuto conto degli eventi, accordare una dilazione a Zino de Galli e Stefanino de Cagni, eletti per fare, entro certo termine, dei miglioramenti in città. Il che essi non hanno potuto attuare per quanto capitato in questo periodo di guerra.

Potestati Cremone.
Certi mesi zà passati forono electi et recati per voy cittadini da Cremona, Zino de Galli et Stefanino de Cagni cum pacti et conditione che dovessevo fare, fra certo tempo, alcuno meglioramento in quella città, como dovete esser informati. Pare non habiano possuto fare li dicti melioramenti per certi saccomanni et incendii patiti in queste guerre de Bressana et dubitano d'esser privati del benefitio de essa civilità, se non fanno subito li dicti melioramenti, quali vedeno non poter fare per modo alchuno. Et perché ne pariria una crudelità quodammodo a non haver pietate allo (a) caso deli dicti Zino et Stefanino, ve confortiamo, carichamo et strenzemo che, per li dicti respecti, gli voliate prorogare il termino de haver facti li dicti melioramenti, fine a tanto che haveranno più comodità de farli che hanno al presente, che ne sarà multo grato et accepto. Apud Quinzanum ex castris, die xviiii septembris.
Irius.
Cichus.

(a) Segue facto depennato.