Registro n. 7 precedente | 1100 di 2129 | successivo

1100. Francesco Sforza a Giovanni Carlo de Collectis 1452 settembre 24 apud Lenum.

Francesco Sforza comunica a Giovanni Carlo de Collectis di aver scritto sia al podestà di Cremona che a quello di Piacenza di costringere le loro comunità a versargli al più presto in ducati, non in "bisilachi", quanto devono per il passato e per il mese in corso e che paghino a Giovanni Carlo le spese fatte e che farà in tale occasione. Ha deciso poi che Vanino contribuisca con il borgo e con Pelegrino secondo l'usato. Se non è ancora andato a Cremona per pagare i galeoni, vada subito.

[ 273v] Iohanni Karlo de Collectis.
Dilecte noster, inteso quello ne hay scripto ad Cicho, nostro secretario, scrivemo per l'alligata lettera al podestà de Cremona et al podestà et capitaneo de Piagenza che debiano astrengere quelle comunità ad exbursarte tucto quello debeno dare per casone dele carre, così per lo tempo passato como per lo mese presente a rasone de ducati et non de bisilachi. Gli scrivemo anchora che te debiano fare pagare le spese cusì facte como che farai sul'hostaria per questa casone. Vogli adunqua solicitare che cusì se facia et che li dicti dinari se scodino nedum presto, ma prestissimo. Et perché volessi esser chiarito del facto de Viannino, nostra intentione è che Vianino debia contribuire cum el borgo et cum Pelegrino a modo usato, perché non volemo se faccia extimo novo per questa casone. Ma perché per altre te havemo scripto che debbi andare (a) ad Cremona ad pagare certi denari per li galeoni, volemo che, non essendoglie andato, glie vade prestissimo, et facci quello te scripsemo. Apud Lenum, xxiiii septembris 1452.
Irius.

(a) andare ripetuto.