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1105. Francesco Sforza al podestà di Bordellano 1452 settembre 25 apud Lenum.

Francesco Sforza vuole che la roba di Ciciliano, uomo d'arme fuggito dal famiglio ducale Balbo da Milano, che si trova parte presso il prete e parte presso alcuni del luogo, venga consegnata a detto Balbo. Se vi fosse chi vanti diritti su detta roba, il duca dispone che gli sia data.

Dilecto potestati nostro Bordellani.
Dilecte noster, perché nui havemo concessa et donata certa robba del Ciciliano, homo d'arme, quale neli dì passati fuggette da noy ad Babo da Mediolano, nostro fameglio, et intendemo la dicta robba esser, parte presso al prete de quel nostro loco de Bordelano, parte presso ad alcuni dela dicta terra, pertanto volemo, et cusì te comandamo che statim, visis presentibus, senza dimora, serve modo de assignare nele mane del dicto Balbo la dicta robba tucta. Et questo non manche, ma se alchuno dovesse havere, cum verità alchuna, cosa sopra ala dicta robba, volemo gli sia facto lo dovere. Et ad questo habbi advertentia de dechiararte del vero. Ex felici nostro exercitu apud Lenum, xxv septembris 1452.
Dominicus.
Iohannes.