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1140. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1452 settembre 27 "apud Lenum".

Francesco Sforza scrive al podestà di Cremona di non permettere che Ardizzone, fratello di Mariotto da Perugia, venga cacciato dalla casa che occupa a Cremona, tenuto presente che è ammalato e ha già pagato la pigione per un semestre.

[ 281r] Spectabili dilecto potestati nostro Cremone.
Carissime noster, ne ha significato misser Mariocto da Perosa che havendo Ardizone, suo fradello, conducto una stantia in quella nostra città per uno anno advenire et havendo zà pagato et satisfacto per sei mese circha, cullui che glie ha concessa volerlo privare d'essa et toglila, che ad nuy pareva cosa inhonesta et fora de ogni humanitate, maxime trovandose dicto Ardizone infermo como è, et quamvisdio fosse allegato ch'el dicto Ardizone havesse promesso relassarla, credendo forse luy de piutosto liberare, non dimeno ad noy non pare che, non siando liberato, non se debba molestare né cazare de casa, pagando luy el ficto como già havimo dicto. Per la qual cosa (a) volimo et ve comettimo che, cum quello migliore modo et honestà ve parirà, provedate ch'el non sia cazato de casa, pagando el ficto secundo la conventione. Apud Lenum, xxvii septembris 1452.

(a) Segue pagando luy e depennato.