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1146. Francesco Sforza a Simone da Spoleto 1452 settembre 28 "apud Lenum".

Francesco Sforza ordina al famiglio ducale Simone da Spoleto di fare tutto il possibile perché l'indomani al più tardi sia ultimato il lavoro iniziato. Gli raccomanda che tutto sia a posto per quando si recherà sul posto (probabilmente il giorno dopo).

[ 281rbis] Nobili viro ser Simoni de Spoleto, familiario nostro dilecto.
Ser Simone, se tu hay cara la gratia nostra, cura et fa che per ogni modo domane, ad terza al più tardo, sia fornita quella parte del lavorero qual è principiato, se ben devessi fare del'impossibile, possibile, benché credimo facendo tu quanto porray ch'el se farrà senza grande difficultà, et poi domane, da terza in là fa lavorare forte dala terra verso l'aqua, non glie lassando manchare carra per menare le frasche et le altre cose necessarie; et questo non mancare per cosa el mundo, advisandote che non lo facendo et venendo nuy domane là, como forse faremo, et trovandoli mancamento alchuno de carre o d'altro, se scorrozaremo cum ti in modo che non saremo amici in parechi dì. El simil dicimo che tu non glie lasse mancare maistri, como sentimo che manchano, advisandote che per una cosa tu non ne poteressi più compiacere che in questo lavoro facendoli continua diligentia. Apud Lenum, xxviii septembris 1452.
Ser Iacobus.
Iohannes.