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1169. Francesco Sforza a Manfredo da Forlì 1452 settembre 30 "apud Lenum".

Francesco Sforza risponde a Manfredo da Forlì, commissario a Pontevico, di non lasciare entrare lì il fratello di Paris e gli altri due prigionieri senza licenza ducale .Si dice impossibilitato a dargli uomini per fare la fossa del revellino: ne cerchi lui sul posto. Lo informa di aver mandato Tommaso de Marcoleone per condurre le navi a Seniga.

Nobili familiari nostro dilecto Manfredo de Forlivio, comissario terre nostre Pontisvici.
Dilecte noster, respondendo ad doe tue lettere, et primo, circha la venuta lì del fratello de Paris cum quelli doi altri presoni, quali non hay lassati intrare dentro quella nostra terra, dicemo che te comendiamo de quanto hay facto, et così volemo et comandiamote che tu non lasse intrare veruno delli predicti in essa terra senza nostra licentia. Ala parte del'homini che tu domande per fare la fossa del revellino, dicemo che sonno tanti li carreghi et graveze che damo ogni dì al'homini nostri de Cremonese et de Bressana de guastatori, bobolci et altre cose, che non porriano attendere ad questo. Ma vogli tu torre tanti de quelli homini che sonno sotto la toa commissione che (a) baste ad fare dicta fossa et non gravare li altri loghi. Ala parte dele nave, dicemo che havemo mandato là Tomaso de Marcholeone, quale farrà condure dicte nave ad Seniga, al quale volemo debbie dare ogni adiuto et favore oportuno per condure dicte nave ad Seniga. Ex castris apud Lenum, xxx septembris 1452.
Iohaninus.
Iohannes.

(a) Segue ogni depennato.