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1180. Francesco Sforza al console, al comune e agli uomini di Seniga 1452 ottobre 2 "apud Lenum".

Francesco Sforza scrive al console, al comune e agli uomini di Seniga di aver fissato il salario del vicario a cinque fiorini mensili in moneta (equivalente a otto lire imperiali), oltre le masserizie e le forniture domestiche.

Carissimis nostris consuli, comuni et hominibus terre nostre Senighe.
Carissimi nostri, respondendo ad quanto ne havite facto dire per lo facto dela provisione del vostro vicario, dicimo che, parendove pur cosa convenevole et iuridicha ch'el sia premiato del suo operare, et benché già altre volte daessove dece fiorini ad uno altro vostro offitiale, nondimeno, volendove allezerire de spesa et darve mancho graveza possiamo, volimo, et cusì per lo presente decernimo che dicto vicario vostro (a) debiate dare ogni mese v fiorini ad moneta, che seranno libre viii imperiali, facendole anchora lo acconzo dele masseritie et fornimenti de casa, fino ad tanto che deliberaremo et acconzarimo le cose per altra forma, et cusì scrivimo al dicto vicario che debia stare contento ad questo. Ex castris apud Lenum, ii octobris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) In A vicario con lettera soprascritta b e vostro con lettera a ad indicare l'ordine delle due parole.