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1202. Francesco Sforza a Stefanino Zaccaria 1452 ottobre 4 "apud Lenum".

Francesco Sforza esprime a Stefanino Zaccaria, ufficiale per la confezione del pane a Cremona, la sua sorpresa per il mancato arrivo in campo del pane: pretende di averne le motivazioni. Gli dice di aver scritto all'ufficiale di Seniga perché da Zaccaria abbia ogni mattina informazione del pane che gli farà arrivare la sera.

Prudenti viro Stefanino de Zachariis offitiali nostro super factione panis nostre Cremone.
Stefanino, te scripsemo mò il sexto dì che doveste ogni dì mandare qua in campo cinque o sei carra de pane et non l'hai mandato, del che se meravegliamo et non sapiamo donde proceda questo mancamento. Per la qualcosa volemo che subito ne advise dela casone perché sei arestato ad mandare el dicto pane. Et postmodum volemo che ogne dì, senza alcuno mancamento né intervallo, ne debii mandare le dicte cinque o sei carre de pane, advisandote che volemo debbi ogni matina advisare l'officiale nostro da Seniga quando serrai per fare che le dicte carra siano per adzongere la sera ad Seniga. Et questo dicimo perché havemo ordinato cuzsì che similemente ogni sira ne debia (a) mandare ad advisare que et quando serrano per arivare là le dicte carre, ad ciò che possiamo mandarglie la scorta. Apud Lenum, iiii octobris 1452.
Bonifatius.
Cichus.

(a) ne debia ripetuto.