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1205. Francesco Sforza al referendario e al tesoriere di Cremona 1452 ottobre 4 "apud Lenum".

Francesco Sforza ricorda al referendario e al tesoriere di Cremona d'aver loro scritto di mandare a Seniga quattro carri di calcina o sedici lire per l'acquisto di detta calcina, con cui fare ritocchi al rivellino. Siccome, ora, il commissario di Pontevico, Manfredo da Forlì, gli ha fatto sapere che oltre le sedici lire gli occorrono altri due carri di calcina, dispone che si mandino sedici lire e due carri di calcina o solamente quattro carri di calcina.

Nobilibus viris referendario et thexaurario nostris Cremone.
Dilecti nostri, li dì passati vi scripsemo che doveste mandare a Seniga quattro carra de calcina, over far sborsare ad uno heremita da Pontevico xvi libre per certa calcina da rabochare el revellino facto ad Pontevico. Et perché intendiamo per lettere da Manfredo da Forlivio, nostro comissario in Pontevico, che oltra le xvi dicte libre, gli bisognano anchora doe altre carra de calcina, ve commethiamo et volemo che, intendendovi cum el dicto Manfredo, overo glie mandiate ad Seniga le dicte quattro carra de calzina overe glie ne mandate solamente due carra et le dicte sedeci libre, et non gli sia fallo né mancamento alchuno ad ciò che per defecto d'essa non se stia ad fornire il dicto revellino. Apud Lenum, iiii octobris 1452.
Irius.
Cichus.