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121. Francesco Sforza ad Antonio da Trezzo 1452 gennaio 22 Lodi.

Francesco Sforza riscrive ad Antonio da Trezzo per l'eventuale acquisto del padiglione che fu di Borso d'Este. Pone, però, tutta la sua attenzione sulla restituzione delle terre al marchese di Villafranca, bocciando come frivola la proposta dell'Estense di rimettere in libertà quelle terre. Ordina ad Antonio di portarsi dal marchese e di esprimergli chiaramente il suo pensiero.

[ 30v] Antonio de Tricio.
Antonio, come te havimo scripto per un'altra hozi, nuy ne retrovamo mal forniti de paviglioni et, secondo siamo informati, domino Baldaserra ne ha uno qual fo de l'illustre signor messer Borso novo quale seria bono per il facto nostro. Pertanto volimo lo debbi vedere et examinare molto bene se fosse bono et suffitiente per nuy, et poy ce ne advisa, cussì del pretio, belleza, grandeza et qualità d'esso paviglione, per modo ne siamo bem chiari. Et le lettere toe daray ad ser Iohanne de Ullexis, nostro canzellero, quale ha li cavallari et le mandarà subito. Ceterum tu vederay quello ne scrivi el signor marchexe per la inclusa circha la restitutione de Fieravante, marchexe de Villa Francha, et le raxone quale luy alega de non volere liberamente restituire quelle terre, quale ad nuy pareno tucte frivole, maxime dove (a) dice de mettere dicte terre in sua libertà, et che poy, volessendogli dare, le possa retogliere: il che, quanto sia honesto et raxonevele ponemo in tuo iuditio. Pertanto volimo che, veduta et intesa diligentemente dicta lettera, vadi al prefato signor marchexe et cum quelle raxone pareranno (b) meglio ad ti, como te dissimo ad bocha, confortare et stringere la signoria sua ad volere restituire liberamente quelle terre et non volergli fare più cavillatione, et in questo poneray ogni tuo studio et dilligentia; et pur quando la sua signoria staghi dura de non volere restituire, ma de metterle in sua libertade, iusta che le metta in sua libertà cum hoc che poy non gli sia licito ad retorle, como non ne pare debito né conveniente. Et de quanto haveray facto subito ne advisa, remandandoci la inclusa lettera, (c) ne scrivi el prefato signore marchese. Data Laude, die xxii ianuarii 1452.
Cichus.

a Segue mettere depennato.
b In A pareranno con inutile segno abbreviativo.
c Segue no depennato.