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122. Francesco Sforza a Luchino da Castelleone 1452 gennaio 22 Lodi.

Francesco Sforza vuole che Luchino da Castelleone, esattore ducale, se ne parta subito da Casalmaggiore, perchè la comunità è esonerata dai vecchi pagamenti dell'imbottato e del sale. Gli fa, inoltre, divieto di pretendere quattro lire (è troppo) per ogni giorno di permanenza in loco.

[ 31r] Luchino de Castroleone, exatori (a) nostro.
Luchino, quella nostra comunità de Casalmaiore ha mandato ad dolersi qui da nuy de (b) quilli dinari vechi de l'imbottato et del sale, quale sey lì per rescodere, allegando loro che altre volte per capituli li remisemo dicti dinari per molto maior somma dovevano haver da nuy. Pertanto aciò che quella comunità non habia casone de gravarse che li rompamo le promesse le havemo facte, non volemo che de questi dinari li daghi molestia né impedimento veruno, ma, subito havuta questa, te ne vene via. Siamo ben contenti che tu te faci pagare per quello tempo è stato lì, non a raxone de libre quatro el dì, como hay rechiesto, ma de quello sia raxonevele, como scrivemo al nostro potestà lì. Data Laude, die xxii ianuarii 1451.
Cichus. (c)


a In A froxatori con fr depennato e la e corretta sulla o.
b Segue l sale impo depennato.
c Sono bianche le cc. 31v e 32r