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1222. Francesco Sforza ai castellani di Pizzighettone 1452 ottobre 5 "apud Lenum".

Francesco Sforza comanda ai castellani di Pizzighettone che, per provvedere di verrettoni i balestrieri giunti da Genova, inviino subito nel castello di Santa Croce di Cremona tutti i verrettoni da bussola e da manetta che hanno nella loro fortezza, trattenendone solo sette casse perché la rocca non ne rimanga sfornita. Il castellano della rocca di Isso di Castelleone mandi verrettoni da "bussola e girella" conservandone, però, due casse. Similmente faccia il castellano della fortezza di Serio, trattenendo quattro casse per la difesa della rocca.

Castellanis Pizeleonis.
Dilecti nostri, perché ne bisogna qui grande quantità de verettoni per questi balestreri sonno venuti da Zenoa, perhò volimo che, subbito recevuta questa, senza dilatione alchuna debiate mandare nel castello de Santa Croce della città nostra da Cremona tutti quelli verettoni da bussola et da manetta sonno in quella nostra (a) rocha, reservandove adpresso de voy per monitione d'essa rocha capse septe, ad ciò non remagna diffornita de verettoni. Et perché cognoscate più chiaramente questo esser nostra voluntà et che li mandate subito, attento che importanno grandemente al stato nostro, havimo sottoscripto la presente de nostra propria manu, siché non glie usate dilatione alchuna per quanto havite cara la gratia nostra. Ex castris apud Lenum, v octobris 1452.
Christoforus.
Cichus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
In simili forma scriptum fuit castellano arcis Hissii Castri Leonis pro veroctonis de bussula et gerella, retentis tamen cassis duabus pro monitione arcis (b), mutatis mutandis, et cetera, ut supra.
Cichus.
Sic scriptum fuit castellano arcis Serii, retentis tamen cassis quatuor pro monitione arcis (b) mutatis mutandis, (c) ut supra.
Cichus.

(a) Segue terra depennato.
(b) Segue ut supra depennato.
(c) Segue et cetera depennato.