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1231. Francesco Sforza a Francesco Corso 1452 ottobre 6 "apud Lenum".

Francesco Sforza dice al connestabile Francesco Corso di essere sopreso delle sue pretese di denaro e di panno per i suoi fanti, avendo egli avuto quanto gli altri connestabili e anche più. Gli consente di inviare qualcuno dei suoi bene informato di tutto, a cui il duca darà risposta in merito.

Probo viro conestabili nostro dilecto Francischo Corso.
Dilecte noster, remanemo advisati de quanto ne scrive dele gente inimiche che erano ad Cereto et non accade dire altro. Ala parte che ne rechedi dinari et panno per li toi fanti, respondendo, meravigliamose alquanto di te, perché credimo nui che habii havuto dinari da nui equalmente como hanno havuto li altri nostri conestabili et meglio anchora, et credimo anchora che li toi fanti non se possano puncto lamentare de nuy, né tu anchora, et siamo certi che tu non habii le paghe per le qualli nui t'havemo dati dinari, siché ne pare meraviglia de questa toa domanda. Pure nondimeno, perché meglio possamo intendere questa cosa, volemo che ne mande qua da nuy el tuo canzelero o altro deli toi, informato del tutto, perché glie responderimo et te farimo contento. Apud Lenum, vi octobris 1452.
Bonifatius.
Cichus.