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1235. Francesco Sforza a Giovanni Caymo 1452 ottobre 6 "apud Lenum".

Francesco Sforza scrive a Giovanni Caymo, cancelliere e commissario di Pizzighettone, di essere informato dalle sue lettere dell'eccesso commesso dai due famigli di Bartolomeo Pallavicino contro il figlio del provvisionato ducale Giovanni da Piano, così come dell'imputazione fatta al figlio e fratello di Giovanni da Milano che il Caymo ha fatto arrestare. Vuole che non siano rilasciati senza autorizzazione ducale.

Nobili viro Iohanni Caymo, canzelario et commissario Pizeleonis dilecto nostro.
Carissime noster, havimo recevute le toe lettere et inteso lo excesso et cattivanza hanno commessa quelli doy poltroni famegli de Bartolomeo Palavicino contro la persona del fiolo de Zohanne da Piano, nostro provisionato, et similiter la imputatione qual fu data al fiolo et fratello de Zohanne da Milano, et tu glie habii facto pigliare et destenere. Ad noi molto piace et commendamotene grandemente, advisandote che deliberemo non siano relassati senza nostra speciale licentia, et cusì te commettemo che li debbi tegnire sotto tal bona guardia che non possano fare fuga, fintanto che non te scriveremo ciò che de loro se doverà fare. Apud Lenum, vi octobris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.