Registro n. 7 precedente | 1268 di 2129 | successivo

1268. Francesco Sforza a Luigi de Pictis, potestà di Cremona 1452 ottobre 10 "apud Lenum".

Francesco Sforza vuole che Luigi de Pictis, potestà di Cremona, faccia annullare ogni menzione di condanna a pene pecuniarie comminate a Pietro da Perugia, detto Perugino, e ad Antonio da Camoli, abitanti nella pieve di Trezagno: ciò per quanto riguarda la Camera ducale. Gradirebbe che si facesse alrettanto anche per quel che spetta alla comunità di Cremona.

[ 302r] Spectabili viro Alluysio de Pictis, potestati Cremone nostro dilecto.
Dilecte noster, Pedro da Perosa, dicto Perosino, ne ha dicto che altre volte fo fatto contra lui et Antonio de Camoli, habitatori dela pieve de Trezagni, certe condamnationi pecuniarie, quale anchora se trovano ali libri de quella comunità, et per questo dubita essere molestato. Pertanto per alchuni boni respecti volimo che ogni condemnatione quale appara contra dicti Perusino et Antonio, tanto civile como criminale, la facciate per quanto specta alla Camera nostra et ad nui, annullare, circumdare et cassare, cusì che in li libri como in le filse, in tal modo che may per veruno tempo dicti Petro et Antonio, né alcuno de loro per questo possa essere molestati. Per quella parte tocha ala comunità, volemo ve trovate cum l'Anziani de quella comunità et per nostra parte li confortarite et stringerite che ancora loro per quello specta alla comunità, vogliano fare annullare et cassare similemente dicte condemnatione, per modo che mai possa esser dato impazo alchuno per dicta caxione ali dicti Pedro et Antonio né ad alchuno de loro. La qual cosa ne serrà grata et accepta assay, advisandove che questo el fazimo per uno certo bono respecto, quale al presente non ve possemo dire. Ex castris apud Lenum, x octobris 1452.
Marcus.
Iohannes.