Registro n. 7 precedente | 1361 di 2129 | successivo

1361. Francesco Sforza a Pietro Maria Rossi e Antonio Landriani 1452 ottobre 19 "apud Lenum".

Francesco Sforza vuole che Pietro Maria Rossi e Antonio Landriani ringrazino gli uomini di Calvisano che li hanno ricevuti con tanta "liberalità d'animo et bona dispositione": li assicurino che di tale accoglienza avranno di che essere contenti. Per il momento li appaghino con la notizia dell'approssimarsi dell'esercito sforzesco. Per il resto, mandino dei loro iomini per sapere se i nemici sono entrati in Montichiari e se si sono sparsi per la campagna, informandoli puntualmente di ogni cosa.

[ 321r] Magnifico Petromarie de Rubeis et strenuo Antonio de Landriano.
Havemo inteso per vostre lettere cum quanta liberalità de animo et bona dispositione quelli homini nostri da Calvisano ve hanno veduti et recevuti et acceptati et messi dentro dala terra cum quelle nostre gente et hanno datose ad noi liberamen­te, de che volemo che da nostra parte li rengratiate grandemente, chiarendoli che loro hanno facto quello è lo bene, utele et honore al stato loro et nostro, et serrano casone del bene de questa patria, chiarendoli che ne sforzarimo far verso loro tal deportamento et remuneratione che haveranno sempre esser contenti. Et ad contentamento loro vogliate avisarli che in questa hora ne levamo cum el nostro exercito et aviamoce in là et farimoli sentire dele cose alla zornata, che ogni dì serrano più contenti et consolati de quanto hanno facto.
A margine: Ut agant gratias hominibus Calvisani et cohortentur eos ad summam fidelitatem domini.
Ceterum vogliate mandare qualcheuno deli vostri ad sentire se in Monte Chiari gli è intrati cavalli et gente inimica et se per de là fossero alcune gente inimiche; et cusì vogliate mandare per la campagnia ad vedere et sentire se per la campagnia glie appare alcuno deli inimici et quanti et que via pigliano. Et de tucto ne vogliate tegnire chiaramente advisati per la via de passo in passo de quanto de hora in hora sentirite, ad ciò che, quando serremo lì, siamo advisati de tucto per sapere quanto haveremo da poi et seguire. Et vogliate mandare per vedere et sentire bene ogni cosa, tanto deli homini dela terra quanto deli vostri. Et fate siamo advisati de cose vere, certe et chiare. Apud Lenum, die xviiii octobris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.
A margine: Ut scrutentur et certificent domino de hostibus in Monte Claro et campania.