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1371. Francesco Sforza al commissario di Pratalboino (1452 ottobre 21 "ex Calvisano").

Francesco Sforza informa il commissario di Pratalboino che ha ordinato al vicario di portarsi da lui e di ricordargli quanto detto, in modo da averlo ben presente quando sarà da lui. Lo loda per l'inventario di quanto trovato nella torre e lo invita a proseguire a bene esercitare il suo ufficio.

Comissario nostro Pretalboyni.
Veduto quanto ne scrivi dele parole ha havute ad usare quello vicario lì, che non passaranno xx dì et cetera, ne meravigliamo de tal suo parlare, et però li scrivemo per l'alligata lettera vegna subito da nuy, quale gli daray, et nel suo venire per toa lettera recordarace per che casone lo mandiamo cercharlo, adciò ce sia ad memoria dele parole ha usate. Hay facto bene ad fare l'inventario de tucto se trovava in quella torre, et sequita quanto scrivi; adtenderay pur cum diligentia ad exequire l'offitio tuo senza haver respecto ad veruno nele cose concernono lo stato nostro de quella terra et, sentendo più una cosa che un'altra, remedia opportunamente, et ultra de ciò avisarane nuy. Et data ut supra.
Andreas Fulgineus.
A margine: Suprascripto pro viriliter exercendo suo offitio et de litteris transmissis vicario loci eiusdem ut veniat ad dominum.