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1388. Francesco Sforza a Simone da Spoleto 1452 ottobre 23 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza comunica a Simone da Spoleto di aver scritto a Seniga di mandare il rimanente di farina destinata alle persone in campo che ancora deve. Vuole che si attenda a finire la fortezza di quel luogo. Ha appreso dell'andata lì di Pietro Schiavo e di credere nell'arrivo dei nemici, domandandogli di informarlo di ogni voce che sentirà. Parla dei propositi degli abitanti di estendere la fortificazione del luogo anche con l'aiuto dei cremonesi. Si dice impossibilitato di intervenire per la fornitura di legname per le terre di qua dall'Oglio. Vuole che gli vengano notificati i nomi di coloro, specie famigli ducali, che, anziché uscire a far strame, lo sottraggono alla gente del posto.

Ser Simoni de Spoleto.
Ser Simone, havemo recevute due toe lettere, facte heri, et inteso tucto quello ne scrivi. Respondendo, primo, alla parte dela farina hai recevuta da Seniga, che è stara cento sexante et septe, te dicemo ne piace. Havemo scripto ad Seniga seria mandato el resto fino in ducento stara, dela quale vogli fare bona massaritia, et de questa farina volemo non ne sia mosso niente se non per quelle persone, quale mandassemo lì prima che levassemo campo. Vogli advisarne como Troyolo haverà facto la facenda, de tucto como serrà sequito, attendendo de dì et de nocte ad fare finire la forteza de quella terra et ala bona guardia, che scandalo alcuno non possa intervenire. Del ferro hai recevuto che è quindexi pesi, restamo advisati. Attendi ad farne fare quelli lavoreri bisognano. Dela venuta de Piero Schiavo restamo advisati, et de tucto quello dice che li nemici verrano là; ad che non dicimo altro, se non che conforti quelli homini ad stare de bona voglia, che glie farimo venire voglia de andare altrove che lì. Se tu ne senterai altro, ce ne vogli advisare volando.
[ 328v] Ala parte dela deliberatione hanno facta quelli homini de fortificare quella terra fino ale porte da l'una parte al'altra da quello canto era principiato, et de verso el fenile fare tre bastioni, et del'accordio hanno preso cum quelli guastatori cremonesi per potere così fare, restamo advisati, el che ne piace: vogli usarglie omne diligentia et solicitudine, advisandone dietim como se farrà. Ala parte del legniame domandano quelli homini glie faziamo dare per quelle terre de qua da Oglio, te dicimo ne meravegliamo de ti de questo, che sai bene non serria possibile al presente havere questi legnami per quelli lochi, siché vedete de fare como se pò, che nuy non glie vedemo via né modo da posserlo fare.
Ceterum, nui intendemo che de quelle nostre gente mandassemo lì, maxime deli famegli nostri, ne sonno alcuni quali non currano andare fora ad torre del strame et vanno togliendo de quello del'homini, de che ne meravegliamo grandemente, perché deli strami del'homini, como tu sai, non volemo ne sia mosso una paglia, et certo serramo contenti saper quali sonno questi. Vogli admonirli tucti che cum l'homini dela terra se porteno bene et non glie movano li strami, et se glie sarà alcuno che faza rencressimento alcuno al'homini de strame o d'altro, se hai cara la gratia nostra, ce ne advisa, perché te certificamo glie daremo tal conrectione che serrà exempio ad tucta la Lombardia, et cusì dirai ad tucti. Apud Calvisanum, xxiii octobris 1452.
Zanettus.
Cichus.