Registro n. 7 precedente | 139 di 2129 | successivo

139. Francesco Sforza al vescovo di Cremona 1452 gennaio 27 Milano.

Francesco Sforza chiede al vescovo di Cremona di esaminare "più maturamente" la disposizione per cui ha tolto, senza alcuna ammonizione ne avviso, un beneficio campestre e senza cura a Casalmaggioire a suo fratello frate Mansueto, abbate di San Lorenzo di Cremona.

Domino episcopo Cremonensi.
El reverendo misser frate Mansueto, nostro germano, abbate de Sancto Laurenzo de quella nostra cità s'è conduluto cum nuy perché pare che la reverentia vostra lo habia privato de uno suo certo benefitio in quello de Casalmaiore senza haverlo facto monire né citare, el qual beneficio è campestre et senza cura, per la qual cosa haveriamo caro, et cussì preghiamo et confortiamo la reverentia vostra che vogli conoscere questo facto più maturamente et provedere per modo ch'el prefato domino Mansueto 38r non habia caxon de dolerse, anzi più presto laudarse che lho habiati reguardato, como cosa nostra, et maxime actenduto ch'el dicto beneficio è campestre et senza cura, como habiamo dicto. Data Mediolani, die xxvii ianuarii 1452.
Cichus.