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1408. Francesco Sforza a Francesco da Pesaro, commissario di Pratalboino (1452 ottobre 24) "apud Calvisanum".

Francesco Sforza avvisa Francesco da Pesaro, commissario di Pratalboino, d'avere vietato che qualcuno del campo vada lì a prendere paglia, strame o fieno. Se qualcuno si intestardisse a volerlo fare, venga trattato dagli uomini e dai fanti del posto come nemico.

Francisco de Pisauro, comissario Pratalboyni.
Per questa te advisamo che nostra intentione non è che niuno del campo nostro venga lì ad far saccomanno né ad torre paglia né feno né strame alcuno. Per la qual cosa, accadendo che alcuni ce venissero per dicta casone, volemo che, intendendote cum quelli nostri homini dela terra et cum quelli nostri fanti che sonno là, defendi che non se toglia più uno filo de strame, et cont(r)a caduno che la volesse pigliare contra questa nostra voluntà, volemo che fazi contra essi (a) como contra nostri nemici. Apud Calvisanum, ut supra.
Bonifatius.
Et avisaraine dela receptione de questa.
Iohannes.
A margine: Ut non sinat accipere stramem per saccomannos.

(a) Segue contra depennato.