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1415. Francesco Sforza al commissario di Pratalboino 1452 ottobre 25 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza ordina al commissario di Pratalboino che venga dato pane e vino sia ai venti che Stradella ha già portato come a quelli che devono venire e per il frumento e il vivo si intenda con l'ufficiale di messer Marsilio da cui prenderà tale merce che verrà pagata dal duca. Dati i tempi che corrono, non gli pare onesto che paghino dazio tanto gli uomini di lì che quelli di Gambara. Approva l'ordine dato circa lo strame, così come dice che può fare la fortificazione perché rimanderà presto i guastatori di quella terra.

[ 335r] Comissario Pratalboyni.
Havemo inteso quanto ne hai scripto. Dicemoti prima che a Stradella et ali soi, tanto ad quelli venti che ha menati, quanto ad quelli che tu ne scrivi debeno venire, volemo li sia dato pane et vino per loro vivere del nostro, cioè ale nostre spese, como per altre nostre lettere te havimo scripto, el quale Stradella ne piace l'habi alogiato in quella casa, et così li farai fare el dovere per tucti quelli cavalli che lui cum li soi se retrovaranno havere. Ala parte deli datii et gabelle, dicemo che non ne pare honesto che a questi tempi pagheno datio o gabella tanto quelli homini de lì, quanto quelli de Gambara. Del'ordene che hai dato alo strame, hai facto bene et così volemo usi ogni tua diligentia in farlo governare et salvare. Al facto dela fortificatione, dicemo tu poi ben farlo, perché li guastatori da quella terra remandaremo presto. Per lo vivere de Stradella et de suoi serrai cum quello offitiale de messer Marsilio, et del frumento et vino del dicto messer Marsilio farai provederli, perché como havemo dicto, volemo pagarlo nui. Apud Calvisanum, xxv octobris 1452.
Theseus.
Iohannes.