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1426. Francesco Sforza a Stefanino Zaccaria sine data[1452]

Francesco Sforza informa Stefanino Zaccaria che Giovanni Scadalora che doveva condurre in campo ventiquattro libre di pane ne ha consegnato solo nove perché, durante il tragitto, gli stessi nostri uomini gli tolsero quindici libre di pane oltre a derubarlo di venti pezzi di ferro in tre momenti. Simile disavventura capitò a Bartolomeo da Forlengo cui furono tolte lire venti, soldi tredici e denari otto di pane. Vuole che i due trasportatori vengano pagati per l'intero carico ricevuto, non avendo nessuna colpa nella subita perdita della merce.

[ 337v] Stefanino Zacarie.
Havemo hauto gravissima informatione che a questi dì passati, siando noi a Leno et conducendo da Cremona in campo Iohanne Scandalaro libre 24, cioè vintiquatro imperialium de pane per li nostri medesimi gle ne fo tolto libre 15, cioè quindici imperialium e qua, ali nostri offitiali, ne consignò libre 9, cioè nove, et item gli fo tolto pixi xx de ferro in tri fassi, qual ne conduceva esso Iohanne Scandalaro. Insuper a Bartolomio da Forlengo fo tolto libre 20, solidi 13, denari 8 de pane ut supra, et ne consignò ali dicti nostri offitiali libre 22, soldi 6 e denari 4. Volemo adoncha et te comandimo che ali dicti Iohanne et Bartholomio non debbi dare impazo alcuno, né molestia per la perdita de dicto pane e ferro, anci volimo che tu gli fatii bona tuta la summa ac si l'haveseno presentata interamente, et gli fatii le sue ragioni e pagamento segondo l'usato e segondo se fa al'altri, come sia cosa che la dicta perdita non è seguita per lor defecto. (a)

(a) Così termina la missiva.