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1427. Francesco Sforza ai capi e agli squadrieri di Seniga (1452 ottobre) 26 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza scrive ai capi e agli squadrieri di Seniga di essere molto turbato per le case di quel borgo che vanno in rovina. Li esorta a non far sì che si accresca la loro rovina reagendo contro coloro che operano in senso contrario. Per questo manda lì il trombettiere ducale.

Ductoribus et squadreriis in Seniga.
Nui siamo tanto de mala voglia et tanto corrozati quanto dire se podesse de quelle case de quello borgo che se guastano, dela quale cosa ogni hora ne havimo mille lamenti et studi de quelli nostri homini et vui lo vediti et non glie provediti al manco de levarne questo pocho affanno da dosso, che non porressemo sentire cosa all'animo nostro più molesta. Et pertanto per questa ve caricamo et stringemo et comandamo, se desyderate farne cosa grata, mettate uno poco pensero a questo facto et provediate non se guastino dicte stanzie, et se gli è sacomanno né altro che le voglie guastare, ne faziate demostratione in modo cognoscamo ve rencressce le cose fanno contro la mente nostra, advisandove che solo per questa casione mandamo lì il nostro trombetta per avisarve de questo nostro despiacere. Apud Calvisanum, xxvi (octobris 1452).